sabato 28 giugno 2014

"Nella tela del tempo" di Barbara Nalin e Tiziana Recchia

Come da buona tradizione del blog, diamo spazio ai talenti emergenti della scrittura italiana.
Questa volta abbiamo intervistato Barbara Nalin, autrice del bellissimo romanzo "Nella tela del tempo".
Grazie alla collaborazione con Annarita Faggioni, blogger de "Il piacere di scrivere", siamo riusciti ad accaparraci anche noi una piccola data e a partecipare al blog tour per far conoscere questo stupendo romanzo!




Conosciamo un po’ l’autrice, raccontaci qualcosa di te. 
Mi chiamo Barbara e sono una divoratrice di libri Urban Fantasy, Paranormal Romance e di tutta la narrativa in generale.
I libri sono parte della mia vita, quando entro in una libreria o in una biblioteca mi perdo per ore tra i corridoi e gli scaffali.
Sogno di diventare una scrittrice con  la “S” maiuscola, ho una fantasia che mia nonna definiva “sfrenata” e ho così tanto da raccontare che a volte mi riesce difficile trovare le parole giuste da mettere sulla carta.
Sono anche un’insicura nata e pessimista e raramente sono davvero soddisfatta di me stessa e delle scelte che faccio.
Sono come quella persona che va dal dottore e dice: “Dottore, dottore, sono piena di dubbi. O no?”

Scrivere è una passione, qual è stata la scintilla che ti ha spinto a intraprendere la via della scrittrice? 
Penso che la scintilla sia sempre stata dentro di me, ma non ne ero consapevole, non completamente almeno. Posso dire che l’elemento scatenante che mi ha portato alla scrittura è stato un episodio che ho vissuto all’età di 29 anni.
Mi ero recata da una signora per farmi  leggere il tema astrale, io amo tutto quello che ha a che fare con l’esoterismo, e ricordo che a un certo punto mi disse: “Vedo la scrittura nella tua vita, vedo molte nascite, vedo un’esplosione di creatività”.
In quel momento non le ho dato molto peso, ma poi, qualche mese dopo, una sera ho tirato fuori dal cassetto il quaderno di poesie di mia nonna, che scriveva anche lei, e ho incominciato a farne delle storie. Ecco, è così che tutto ha avuto inizio!

Malta e i suoi cavalieri creano le basi per il mistero che si snoda tra le pagine del romanzo, come mai hai scelto Malta e il suo ordine? 
Ho scelto Malta perché la conoscevo abbastanza bene visto che vi avevo trascorso un’estate per un soggiorno studio e quell'isola mi era rimasta nel cuore, complice il sole e Simon, il mio bellissimo professore di 22 anni.
Per quanto riguarda l’Ordine dei Cavalieri di Malta, cercavo qualcosa che fosse attinente a Malta e ai valori che avevo intenzione di mettere nel romanzo.
Non immaginate la sorpresa quando ho scoperto che quei cavalieri credevano in otto valori, lo stesso numero che volevo utilizzare io!
Quando poi ho letto questo passo della loro storia, il gioco era fatto. “Quando la battaglia si avvicina si armano dentro di fede e fuori di acciaio anziché di decorazioni d’oro, perché il loro scopo è incutere paura nel nemico, non suscitare cupidigia. Scelgono cavalli forti e veloci piuttosto che quelli dal bel manto, perché combattono per vincere, non per esibire fasto. Non pensano alla gloria ma cercano piuttosto di essere temibili. Al tempo stesso non sono rissosi, avventati o impulsivi, ma si schierano in ranghi ordinati, in maniera sobria, prudente e ponderata.”
La loro storia è così affascinante e ricca di passione che non potevo non innamorarmene e non scriverne.

Ormai l’avvento dell’ebook ha cambiato il nostro modo di leggere, ma cosa preferisci: e-book o libro di carta? 
A essere sincera sono un po’ combattuta.
Qualche mese fa ho comprato due e-reader per i miei figli e piano piano ho cominciato a scaricare dei libri anche per me.
Mi piace usarlo, è meno ingombrante del libro e lo metti dappertutto, però il cartaceo mantiene ancora tutto il suo fascino.
Puoi annusarne la carta, far frusciare le pagine, toccare la copertina e passare ore in libreria e questo mi dico: è magia!

Per concludere, ormai l’editoria di massa crede più nei grandi nomi che nei grandi romanzi, anche se scritti da esordienti e perfetti sconosciuti, pensi che il self-publishing possa dare una mano ai veri talenti della scrittura? 
Assolutamente!
Sono dell’idea che il self-publishing sia stata un’idea geniale.
Ha messo un freno agli editori a pagamento che vivono sui sogni delle persone e che il più delle volte li spezzano pure e poi ha permesso a qualche autore di mettersi in gioco e di riuscire anche a farsi notare da qualche casa editrice grande e seria.


Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo "Nella tela del tempo", ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda.
Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce.
Il tempo che cambia anche gli affetti. La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles, protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d'origine, per fare un reportage di un corso che si terrà nel mulino appartenente alla sua famiglia, nell'isola di Comino.
La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di che le utilizza.
Tra continui incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell'antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d'accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo.
Romantiche storie d'amore e d'avventura che si intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti.
Come una mosca può intrappolarsi fino all'estremo nella tela di un ragno, così, così l'uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.