lunedì 7 ottobre 2013

"La memoria del mare" scritto da Amedeo Bullo

È l’anno 1942, la grande guerra sta incendiando l’Europa e anche nel piccolo paese in riva al mare la gente vive questo tempo fra ristrettezze e voglia di normalità. Nella fabbrica a ridosso della foce del fiume, c’è grande attività, si fabbricano aerei e macchine da guerra. In una insenatura del fiume una famiglia di pescatori tiene il peschereccio ormeggiato ad un pontile. Tutte le mattine, quando il tempo lo permette, esce in mare a pescare e la sera rientra, scarica le cassette piene di pesci e le depone sul banco del mercatino dove la gente si affolla, bramosa di acquistarlo. Il mare è insidioso non solo per i capricci del tempo: le mine vaganti lanciate da navi nemiche sono in agguato, a volte sono visibili e galleggiano semisommerse in superficie, altre volte sono sul fondo invisibili e pronte ad esplodere e distruggere l’incauto peschereccio con cui vengono a contatto. In questa situazione, due ragazzi dopo essersi conosciuti, si fidanzano ma la guerra li divide. Lui deve partire militare mentre lei, rimasta in paese, dovrà affrontare le difficoltà per il conflitto in corso che si sta facendo ogni giorno più cruento e coinvolge il suo mondo di sentimenti.


Amedeo Bullo nasce a Marina di Pisa il 29 maggio 1945. Dopo una vita di lavoro finalmente trova il tempo per dedicarsi alla sua passione: la scrittura. La fantasia, alimentata dalla vista del mare che si stende cupo e rabbioso vicino alla sua casa, da vita a "La Memoria del Mare", il suo primo libro. Altri testi sono in fase di scrittura.

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