lunedì 28 aprile 2014

"Somnia Anime" scritto da Manuela Micheli

Oggi ospitiamo una tappa del blog tour di "Somnia Anime" scritto da Manuela Micheli, con un'affascinante estratto del romanzo che l'autrice ci ha inviato.

L'aria è fredda e la stanza umida. Angela si guarda attorno cercando di capire dove sia. Le pareti grigiastre mostrano i segni del tempo e a parte il letto e una sedia poggiata contro il muro, nella camera non c'è altro. 
La ragazza si mette a sedere, le fa male la testa e deve sforzarsi. Nota ora una piccola finestra sulla parete alla sua sinistra, ha le sbarre e per la dimensione ci può passare solo un bambino. Quella finestra è anche l'unica fonte di luce.
La giovane si alza lentamente in piedi con la consapevolezza di essere stata isolata. La sua famiglia l'ha cacciata, gli amici non desiderano più averla tra i piedi, è sola con il demone che è dentro. È già stata in questa stanza, o forse ce ne sono a decine identiche, quello che può dedurre è che si trova all'interno del monastero sulla cima della collina. 
La costruzione si erge imponente e triste, come un grosso animale che si trascina stanco, e dal centro abitato dista più di mezza giornata a piedi, qualche ora in calesse. Quindi è fuori dalle mura, lontana dal villaggio, nel luogo in cui sua madre l'ha portata ogni domenica negli ultimi due anni, dove i monaci hanno promesso di prendersi cura di lei. Angela li ha sentiti recitare preghiere, è stata costretta a immergersi nell'acqua santa coperta solo da un saio, ha bevuto tisane disgustose anche solo a volerne assaggiare l'odore. Ma il loro Dio non l'ha guarita. Lei sa quando il Demone è presente e quando invece si allontana, lo sente quando le afferra la gola, e sono questi i momenti in cui non riesce a parlare; lo avverte quando il cuore batte impazzito senza riuscire a calmarsi e l'aria le manca nei polmoni fino a quasi farla svenire. È per questo motivo che non la vogliono più nel mondo esterno: gli indemoniati come lei non possono convivere con le persone sane, sono pericolosi perché i diavoli che sono in loro potrebbero passare nel corpo di altri sconvolgendone la mente. E così ogni volta che sente il panico crescere dentro, che le mancano le forze per reagire, che la ragione cede, viene isolata e costretta in qualche stanza che poi verrà benedetta con preghiere e rituali. Tutte sciocchezze inutili!

Quante volte ha visto la sorella piangere, supplicare i genitori di cercare un altro modo per aiutarla, e quante volte ha potuto ascoltare le loro risposte e le parole che vertono sempre e solo attorno a Spiriti, ad Angeli e a Demoni.
«Lo facciamo per proteggere tutti noi dall'influenza del maligno.» Ha risposto il padre ancora e ancora, giustificandosi sopratutto con i figli maschi. Ma non ha mai avuto un reale bisogno di farlo perché anche loro sanno quanto sia vero ciò che gli viene ispirato da Dio stesso.
Non sarebbe mai voluta diventare violenta con nessuno. È colpa del mondo che la circonda, di coloro che quando cade vittima dei suoi attacchi cercano di afferrarla e di scuoterla nonostante la paura non le permetta di ragionare. Le hanno detto che più volte è diventata simile a un animale inferocito e questo le dispiace: si rende conto di quanto i demoni possano distorcere la realtà e convincere le proprie vittime di cose che non sono reali.
[dal Capitolo 4]

In questo estratto ciò che viene raccontato non è che uno degli incubi ricorrenti della protagonista di Somnia Animae.
Angela soffre di crisi di panico, di ansia e di sonnambulismo e spesso si è trovata a riflettere su come gli altri possano vivere questo suo problema.
Non ha consapevolezza di quale sia la causa dei suoi disturbi ma da quando ha memoria ha sempre dovuto combattere contro di essi.
È grazie alla madre se la giovane ha deciso di affidarsi alle cure di uno psicologo e la terapia a cui viene sottoposta la sta lentamente aiutando a far riaffiorare particolari che la sua mente aveva rimosso.
Questo sogno in particolare descrive credo nel modo migliore la sua sensazione non solo di inadeguatezza rispetto alla realtà ma anche di diversità e di conflittualità rispetto a chi le vive accanto.
Non riesce ad aprirsi con chi le vuole bene, difficilmente lega con gli estranei, sa essere fredda e calcolatrice. In realtà è solo molto spaventata e più passa il tempo meno sa come uscirne.
La mancanza di fiducia negli altri impedisce ad Angela anche di vivere nel modo più sereno l'infatuazione per un amico d'infanzia, Patrizio.
Lui le sta vicino, la consola quando piange, cerca di raccogliere i pezzi quando qualcosa nell'animo fragile dell'amica si rompe, ma più di così non riesce ad avvicinarsi.
Come sempre, dopo un sogno come questo, la ragazza si sveglierà intorpidita, con i muscoli contratti, il corpo che le farà male, confusione e difficoltà di mettere a fuoco ciò che vede.
Urlerà e sveglierà tutti, farà preoccupare chi le vive accanto.
Se non avesse ricevuto il consiglio di annotare le sue piccole "visioni notturne" probabilmente dimenticherebbe tutto al mattino.

Somnia Animae è questo, la storia travagliata di una giovane donna che non riesce a liberarsi dei propri mostri interiori e di incubi che invece di terrorizzarla dovrebbero aiutarla a capire perché è costretta a vivere in questo modo.


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