lunedì 9 luglio 2012

"Il gioco del ponte" di Valeria Tognotti





Con questo libro vogliamo inaugurate la sezione dedicata alle tradizioni del nostro paese.

Regalati l'emozione: Il gioco del ponte


Il libro che abbiamo letto si tratta de "Il gioco del ponte" di Valeria Tognotti.


Attraverso la descrizione di un aspetto del folclore pisano si diventa consapevoli delle proprie radici, dei valori che hanno formato la cittadinanza e soprattutto della storia intesa come cammino di popolo e cultura; si comprende il senso di una tradizione così fortemente radicata nel territorio, vista come un bene culturale da salvare.
In appendice saranno forniti ai piccoli lettori alcuni giochi, quiz e rompicapo attraverso i quali potranno fissare le idee raccolte nel testo.

Di seguito potrete trovare una interessante intervista dell'autrice al blog: "Il gioco del ponte senza peli sulla lingua", vi presentiamo un piccolo stralcio:


Nome? 
Valeria
Cognome?
Tognotti
La tua storia come scrittrice?
Ho la passione per la scrittura da quando ero piccola, ma a livello professionale soltanto da qualche anno ho iniziato a collaborare con alcune case editrici come redattrice di testi e come ghost writer. Ho una mia rubrica sulla rivista “Bambino” sarai tu! che si occupa di bambini e del mondo naturale e ho pubblicato poesie e haiku, composizioni giapponesi.

Che tipo di scrittrice sei? Ti è difficile esserlo?
Credo di essere piuttosto emozionale, nel senso che qualsiasi cosa tratti cerco sempre di ancorarlo alle passioni suscitate. Non risulta difficile, ma sicuramente impegnativo perché alla fine si tratta di un coinvolgimento completo.
Come mai scrivere un libro sul Gioco del Ponte?
In quanto scrittrice sono stata contattata da un’associazione culturale legata al Gioco. Ci siamo resi conto che nonostante ci fossero opere scritte dal 1700,  mancavano testi indirizzati ai bambini che spiegassero in maniera semplice il significato della manifestazione.
Com’è nata l’idea, qual è stata la molla che l’ha spinta ad indagare sul mondo del Gioco del Ponte e quali sono stati gli strumenti di cui s’è maggiormente avvalsa?
Il progetto è nato dunque dalla volontà di coprire un’importante falla editoriale. La molla dell’infanzia è stato un forte movente, l’idea di parlare ai più piccoli con un linguaggio comprensibile e divertente mi ha stimolato a indagare ancora più a fondo nel Gioco per riportare alla luce i tesori nascosti. Mi occupo di infanzia come educatrice da molti anni e la passione della scrittura si è unita alla responsabilità pedagogica.
Ciò non sarebbe stato possibile senza l’importante riferimento bibliografico delle opere del Prof. Alberto Zampieri, di Paolo Gianfaldoni e Virgilio Salvestrini e senza la competenza storico tecnica di esperti ed appassionati del Gioco come Vito Ardito che hanno contribuito con le loro conoscenze.

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