venerdì 1 giugno 2012

"Il fiore degli abissi" di Leonilde Bartarelli


Pirati barbareschi, pescatori di corallo, galee di schiavi e dame affascinanti si muovono in un angolo di terra e di mare che ha il sapore del Mediterraneo nel XVI secolo.
In un'isola di confine tra il mondo occidentale e quello islamico, uno schiavo liberato e il suo aguzzino, diventato a sua volta schiavo, si alleano per dedicarsi alla pesca del corallo e arricchirsi all'insaputa di tutti.


Alla testa di un pugno di contrabbandieri dovranno fare i conti con la guerra che da sempre infiamma la loro regione e con le macchinazioni dei potenti, mentre equivoci, agguati, rapimenti, inganni, incontri con dame conturbanti e ragazze travestite, cementeranno la loro amicizia.
Sullo sfondo il mare e il fascino che una storia di pirati e tesori sempre ha nel nostro immaginario.
Un aspetto che ci ha colpito, dando un valore ancora maggiore a quello, che è comunque un gran bel romanzo, è rappresentato dal fatto che l'autrice racconta, in un contesto del tutto inaspettato, una storia di amore e amicizia che travalica pregiudizi e preconcetti di classe sociale, di religione e di razza.
Bellissimo, sotto ogni punto di vista.

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