giovedì 13 marzo 2014

"Cartagena. Gli ultimi della Tortuga" di Valerio Evangelisti

Nel 1697 Luigi XIV è impegnato nell'ennesima guerra, detta dei Nove Anni.
Per rimpinguare le casse ormai vuote del regno, decide di inviare una flotta imponente contro Cartagena, nell'attuale Colombia.
L'ammiraglio De Pointis, per navigare i Caraibi, ha però bisogno dell'ausilio della Filibusta.
Solo che la Tortuga è stata abbandonata, e i Fratelli della Costa superstiti si sono sparsi sulle montagne dell'isola di Hispaniola.
Chi riesce a radunarli è il governatore Ducasse, ex negriero, gran farabutto ma d'animo per certi versi nobile, avventuriero impavido.
Martin d'Orlhac è stato ladro, poi soldato, e infine è divenuto il braccio destro di De Pointis.
Fatto imbarcare con i pirati, assiste con progressiva simpatia alla vita libera e feroce di costoro.
La presa di Cartagena vedrà crescere la tensione tra il nobile De Pointis e il plebeo Ducasse, tra Fratelli della Costa ed esercito regolare; fino all'aperta ribellione dei filibustieri contro l'arroganza di un'aristocrazia che persino in Francia comincia a essere messa in discussione.
Sarà l'ultimo atto della confraternita di fuorilegge che sull'isola della Tortuga aveva preso forma e terrorizzato i Caraibi per quasi cinquant'anni.
Pochi mesi dopo la conquista di Cartagena le grandi potenze firmeranno un trattato di pace e si impegneranno, di comune accordo, a combattere la pirateria.

Una ricostruzione storica degli eventi precisa e accurata avvicina sicuramente il lettore ad un mondo reale e cruento, inserendo il libro più al genere del romanzo storico d'avventura che non ai classici pirateschi per ragazzi.

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