lunedì 16 gennaio 2012

"Fiamme sull'Islam" di Allan Kahane


Presi in mano questo libro con un po' di sospetto, ma poi dopo un'attenta lettura questo thriller mi ha costretto a riflettere.
Avrei voluto inserire dei commenti personali, ma penso che per questo particolare libro non abbia bisogno di aggiunte al riassunto scritto nulle sue pagine.
Viene considerato da molti come "Una feroce critica, in forma di romanzo, alla strategia antiterroristica statunitense che finisce per adottare i metodi del nemico jihadista".
Io non credo che sia così, solo chi lo legge può capire la sottile differenza tra una critica e uno spunto di riflessione.







Cinque anni dopo l'attentato dell'11 settembre, il terrorismo islamico torna a colpire gli Stati Uniti d'America nel più atroce dei modi. 
Un kamikaze egiziano si fa esplodere in un grande negozio di giocattoli di New York, facendo strage di vittime innocenti pur di gridare al mondo: "America, vogliamo uccidere i tuoi figli!". 
Jake Burke, un ricco uomo d'affari, vede morire davanti ai suoi occhi la moglie e la figlia, dilaniate dalle bombe e, dopo aver pensato al suicidio, fa della vendetta la sua unica ragione di vita. 
Con l'aiuto di Miranda, la sua assistente, e con l'impiego della sua influenza politica e delle sue risorse finanziarie, Jake organizza una caccia all'uomo con cui riesce a rintracciare e a uccidere Ashraf Ismail Ibrahim El Siali: l'unico attentatore sopravvissuto al massacro di New York.


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