lunedì 2 gennaio 2012

"Il tredicesimo apostolo" di Michel Benoit

Trovarsi questo libro tra le mani è stata una piacevole sorpresa, l'argomento trattato è di quelli che fanno pensare, ma quello che crea maggior sorpresa è lo stesso autore: Michel Benoit, un ex monaco benedettino per vent'anni, di cui cinque trascorsi in vaticano.
Uno dei più grandi specialisti di origini del Cristianesimo che con la sua grande capacità di scrivere riesce a rendere una semplice storia di fantasia in qualcosa di più, con l'aggiunta a fine libro di una sezione tutta da scoprire e dal titolo suggestivo: "La verità storica diestro il tredicesimo apostolo".








Padre Andrei era un cercatore di verità. Ma la verità che aveva ricavato dallo studio dei testi antichi era di quelle pericolose. Perché non corrispondeva a quella ufficiale, e la Chiesa non apprezza chi mina la solidità delle sue fondamenta.
Dal Vaticano alle grotte di Qumran, dai misteri degli Esseni a quelli dei Templari, Nil vuole a ogni costo ritrovare quella lettera che nessuno vorrebbe veder rivelata, né il Vaticano, né il Mossad e neppure la Mecca. Infatti, nei secoli, mai nessuno di coloro che hanno scoperto l’enigma del tredicesimo apostolo è vissuto abbastanza per parlarne.
Forse per questo qualcuno lo ha ucciso sul treno che lo riportava a Parigi dal Vaticano, dove era stato convocato dalla temibile Congregazione per la Fede. Il caso viene archiviato come suicidio. Ma padre Nil, suo amico e compagno di studi, fatica a crederci. Andrei aveva scoperto qualcosa di scomodo, e ora tocca a lui andare fino in fondo.
La sua ricerca lo porta indietro nel tempo, ai giorni precedenti la morte di Gesù, all’ultima cena con gli apostoli. A un tradimento che non era un tradimento e a una figura misteriosa. Un tredicesimo apostolo di cui non c'è traccia nelle testimonianze ufficiali, ignorato dai Vangeli, ma che era il seguace prediletto di Gesù, il successore predestinato, che ha consegnato a una lettera il suo segreto.

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