mercoledì 8 febbraio 2012

"La missione dei quattro cavalieri" di Raymond Khoury dal libro al film di grande successo.



"veritas 
vos 
liberat"












1291 la Terrasanta è perduta!
Mentre i musulmani irrompono nella fortezza di Acri, seminando morte e distruzione, a quattro cavalieri Templari viene affidata una missione importantissima e segreta: portare lontano, oltre il mare, uno scrigno dal contenuto misterioso.
Settecento anni dopo, all'inaugurazione di una mostra al Metropolitan Museum di New York, quattro imponenti cavalieri con le insegne dei Templari irrompono sulla scena e trafugano un oggetto descritto come "codificatore polifunzionale a rotori".
Ma cos'è esattamente?
Mentre l'FBI segue le piste più disparate, un cardinale rintraccia lo schema del marchingegno nell'Archivio Segreto del Vaticano e capisce che non sarebbe mai dovuto uscire di lì.

Questo è stato uno dei primi libri, se non il primo, che mi ha appassionato alla storia dei templari, a volte bistrattata e lasciata invecchiare nelle pieghe dell'oscuro merioevo.
Le parole di questo romanzo scorrono in modo incantevole sotto gli occhi del lettore, e lo scrittore è riuscito ad emergere, dalla selva di racconti su questo tema, con classe e bravura.

Quando poi vidi che ne era stata tratta anche una mini serie TV, "La missione dei quattro cavalieri" prodotta nel 2009, mi si sono illuminati gli occhi e il cast, da Mira Sorvino a Victor Garber passando per Scott Foley, ne hanno reso la visione piacevole e interessante.
Ma anche la sceneggiatura, affidata allo stesso scrittore, ha trasportato nel modo più fedele il romanzo su cellulosa.


Ottimo, non posso aggiungere altro.

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