mercoledì 22 febbraio 2012

"L'armata perduta" una nuova fantastica avventura di V.M. Manfredi

Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia, attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la disfatta del principe persiano Ciro - sotto le cui insegne si erano battuti, contro il fratello Artaserse alle porte di Babilonia - compiono per tornare in patria.
E' l'impresa gloriosa e tragica documentata nel IV secolo a.C. da Senofonte nell'"Anabasi", che proprio Valerio Massimo Manfredi ha studiato e tradotto negli anni '80.
Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una natura selvag
gia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana Abira, che per amore di Xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei Diecimila.
Attraverso gli occhi di Abira, le donne diventano le appassionate, epiche protagoniste della grande Storia.

Questo è uno di quei romanzi che quando arrivi alle ultime pagine ti dispiace terminare e iniziarne un altro ti sembra quasi un sacrilegio.
In questo romanzo Manfredi si è veramente superato, l'ho trovato avvincente dalla prima all'ultima pagina, scritto magistralmente e fedele quanto basta all'Anabasi di Senofonte di cui è la trasposizione romanzata.
Manfredi riesce a mescolare alla perfezione la storia, quella vera e tramandata da un classico della storiografia, con il romanzo puro, sentimentale, profondo, senza mai diventare stucchevole o rendere inverosimile la vicenda reale.

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